Cari lettori, dopo un periodo di silenzio e cambiamenti personali, eccomi con un nuovo articolo bomba! A sipario tirato, vi parlo della mia recente esperienza al Salone Internazionale del libro di Torino. Dopo aver superato una serrata selezione, ho partecipato in delega all’edizione 2023 con “Direzione la speranza” (secondo volume della mia trilogia male to male, “Direzione la vita”, già in fase di scrittura) grazie alla family del Collettivo Scrittori Uniti che non finirò mai di ringraziare. Sì, perché quest’anno la sfida era tosta, ma “noi” ci siamo distinti per audacia, organizzazione e professionalità. Grazie Claudio!
Anche da casa, ho percepito tutto l’entusiasmo di una delle fiere più importanti dell’editoria, ma questa volta i riflettori si sono accesi anche sulla realtà dalla quale provengo, ovvero quella dei Self Writer, nello specifico coloro che non hanno una casa editrice, ma investono nel proprio lavoro, circondandosi di professionisti seri come editor, correttori di bozze, beta reader e grafici. Sì, perché non ci si improvvisa nello scrivere un libro, mai! Possiamo idearlo da soli, però poi bisogna rivolgersi a chi può aiutarci a migliorarlo. Pensiero ribadito anche da Sara Speciani, coordinatrice del Salone, e sottolineato anche nel video di Repubblica che potete vedere qui
Nessuno arriva lontano da solo e ignorare le figure professionali che servono, solo per risparmiare, vuol dire bruciarsi. Scrivere e pubblicare libri validi ha un costo, che però sul lungo raggio ripaga. Sempre.
Per concludere vi lascio questa perla: chiunque può scrivere un libro, ma in pochi lasciano il segno.
Siete d’accordo? Scrivete qui sotto il vostro pensiero, vi leggo con piacere!
A presto!